Come una regina in esilio

Come una regina in esilio
ci parlavi del tuo regno
lontano
lontano nel tempo
mentre un tenero raggio di sole
dolcemente ti accarezzava i capelli
volteggiavi per le stanze
stretta forte da un ricordo
sempre più vicino
non vedevi lo scempio
l’annientamento del tuo lavoro
il suo tenero abbraccio ti sosteneva
la sala della musica
la tua camera da letto
il paradiso dei bambini
con i soffitti di dolci caramelle
le feste assordanti
sullo sfondo le miti caprette
imperterrite divorano l’erba
ma quando il cancello si è chiuso dietro le tue
spalle
è stato pianto dirotto
l’incantesimo che ti sosteneva
per un attimo si è rotto
ed il poeta attonito
si è sentito comune mortale
testimone di un amore immensamente grande
oggi gelosamente custodito
in una meravigliosa soffitta bohémien.

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