Ho attraversato a piedi
il frutteto della vecchia casa
gli uccelli cantavano
mentre il profumo dei fiori
esaltava la magia
di un attimo indimenticabile
quale pace
quale serenità
quale desiderio inconscio
di osare
valicare quella frontiera ideale
che divide
il bene dal male
l’acqua cade impietosa
bagna il prato delle viole
mentre le betulle
malinconiche
stanno a guardare
fantasmi di scimmie
inseguite dalla follia
di un vento
tiepido del Garda
che non smette mai di soffiare
polvere bianca
che si insinua
nelle case del piacere
per annientare menti
creare false felicità
dai sorrisi perennemente spenti
apoteosi autodistruttiva
inno
alla Cocaina