svegliarsi una mattina
ed accorgersi che dentro
esplode una gran voglia di cantare
fischiettare davanti allo specchio
entrare nell’ascensore con gioia
mattina pazzerella
da Cappellaio Matto
pensare di avere il dono magico
di poter elargire allegria in abbondanza
salutare il gentile passerotto
desiderare di saltare nella pozzanghera
a piedi uniti
inseguire nella folla
gli amici di un tempo
Rudy, Claudio, Nicola, Gino, Andrea e tanti altri
vi ricordate ancora
di quelle mirabili partite a pallone
passate all’oratorio
quando ci si chiamava per nome
e si mangiava ridendo
un fresco ghiacciolo.