Svegliarsi una mattina
dopo una notte
di pioggia picchiettante
sui tetti
osservare
le grandi masse nuvolose
mosse goffamente
da un vento
che ha perso l’orientamento
un freddo improvviso
fuori luogo
si perde lo sguardo
su un lago sornione
nel suo primo
giorno d’estate
nell’irreale prospettiva
di un quotidiano
immerso
nella follia
creativa
di una natura
bizzarra