Siamo tornati, dal grande Gianni D’Amato nel suo Caffè Arti e Mestieri di Reggio Emilia.
Febbraio e siamo di nuovo in pista… Anzi a tavola. Prendiamo il via ancora una volta dalle Cantine Malavasi di Pozzolengo (Bs) per spostarci in direzione Reggio Emilia. Questo mese siamo davvero un bel gruppetto: io e Philippe Léveillé naturalmente, ma anche Daniele Malavasi, che ci ha pregiato della sua presenza, e il fotografo Nicolò Brunelli, che ha realizzato le splendide immagini di questo servizio. Obiettivo: ritrovare un amico e riassaporare le sue prelibatezze. Chi? Niente meno che Gianni D’Amato, 2 stelle de Il Rigoletto di Reggiolo e ora gestore del Caffè Arti e Mestieri di Reggio Emilia. Il Rigoletto è ormai il passato, perché il terribile terremoto dell’Emilia ha messo fine alla sua storia. Il presente però è di nuovo splendido e poco lontano, a Reggio Emilia appunto, e l’accoglienza di questo grande personaggio è rimasta immutata. E Gianni D’Amato non è solo perché si è portato con sé la sua bella famiglia: la moglie Fulvia Salvarani, regina della sala, e il figlio Federico, che dal papà sta carpendo i più preziosi segreti professionali. L’accoglienza è di quelle che scaldano il cuore. L’amicizia che lega Gianni a Philippe, 2 stelle Michelin vs 2 stelle Michelin, è autentica e gli aneddoti che l’hanno segnata sono tanti. Ma Philippe ha in serbo una sorpresa: un gustoso cotechino della sua collezione privata in dono proprio a Gianni. Momento da immortalare con un click: due cuochi e un cotechino… Gianni parla con amarezza de Il Rigoletto, ma l’entusiasmo è rimasto intatto anche per questa nuova esperienza di vita oltre che di cucina. Caffè Arti e Mestieri, è situato all’interno di un palazzo storico della città. Sede di un ex teatro dialettale (e lo si capisce dalla conformazione) in gestione da 4 anni proprio alla famiglia D’Amato, è un ristorante di grande qualità. E noi che ne abbiamo calcato gli spazi e soprattutto assaggiato i piatti, ve lo possiamo confermare. In cucina, a 4 mani, Gianni e Federico ci hanno letteralmente fatto impazzire di gusto. Si inizia già con un aperitivo da favola a base di champagne e gnocco fritto. Per il pranzo siamo saliti al piano di sopra, riservato agli appuntamenti più prestigiosi. E da qui la carrellata di piatti che dire speciali è poco. Solo i nomi fanno già poesia: tagliatella al ragù di 3 carni (manzo vitello maiale), bloody mary, moscardino e sedano, calamaretto farcito con cipolla borettana, crema al nero, uovo e tartufo nero, trippe di crosta di parmigiano reggiano, tartufo di collina, uovo croccante, cubo di bolliti su zuppa asciutta di giardiniera, maialino caviale di terra caviale di mare e lenticchie affumicate, balsamico tradizionale di Reggio Emilia, raviolo di ossobuco, ricci di mare, zafferano del Ventasso, cremolata di verdure al limone, erbazzone contemporaneo, piccione arrostito rosso su rosso, tiramisu morbido e croccante e la classica zuppa inglese… Ad accompagnare il nostro pranzo le magnifiche bottiglie delle Cantine Malavasi, dal Lugana, al Mulinero, fiore all’occhiello dell’azienda, fino al Ciocapiàt, il lambrusco mantovano di Malavasi che sarà preparato in 100 bottiglie disegnate da grandi artisti. Rientrando alla volta delle Cantine Malavasi, ci accompagna il pensiero di una grande famiglia, della sua genuina amicizia e dell’insuperabile piacere della buona tavola di cui è inimitabile testimone.
Caffè Arti e Mestier – Reggio Emilia
giannidamato.it