Al grande poeta del Garda

La strada di terra battuta
si perde all’orizzonte
oltre la collina
seduto a cavalcioni sul ciliegio
scruto oltre il frutteto
lontano il rombo di un motore
un sottile filo di polvere si alza nel cielo
la magica sagoma
azzurra
di una possente Isotta Fraschini
lentamente si avvicina
a tetto scoperto
con i fanali accesi
al volante una figura minuta
con due grandi occhiali d’aviatore
la sciarpa che danza libera nell’aria
magico incontro tra il fanciullo
ed il sommo Poeta
sulle strade del Garda
nel lontano 1930
danzano nel vortice del sogno
i miei fragili pensieri
delicati frammenti
di arcani ricordi eterei
per non dimenticare mai
e poi mai
gli eroi di ieri

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