Ascoltando una musica lontana
guardavo le foglie mosse dal vento
laggiù
oltre la terrazza
l’acqua del lago agitata
era di un colore verdastro
un gabbiano temerario
si lasciava cullare dall’aria impazzita
e fu una notte
di buio e silenzio
a ricordare i passati errori
vent’anni
la città vecchia
le sue strade acciottolate in salita
le chiese
e quell’angolo nascosto dai rampicanti
“nostro”
vorrei che il mio cuore
ti potesse gridare le stesse parole
che sanno di musiche lontane
gabbiani in volo
e notti silenti.