Per quanti anni
ho giocato
protetto da quel mondo multicolore
creato dalla mia fantasia
praticavo l’arte magica
del sogno irrealizzabile
teatro dell’assurdo
trasformista del verbo
leggero come un petalo
di leggiadra margherita
per quanti anni
ho scherzato
con la mia vita irrequieta
ho combattuto
contro i giganti di pietra
per accorgermi solo più tardi
che mi lasciavano addosso
solo granelli di sabbia
che la tempesta
disperdeva irreparabilmente
per quanti anni
ancora mi restano
che siano questi
anche solo attimi
che l’eterno fanciullo
dominatore assoluto della mia mente
faccia tesoro
di quel bene così amaro
che comunemente viene chiamato
” esperienza “