Mentre assonnato mi lascio cullare

Mentre assonnato mi lascio cullare
dal canto degli uccelli
odori di un tempo passato
mi stuzzicano la memoria
il grande balcone della casa di Arco
che spaziava sul parco
le macchine di plastica con le ruotine nere
e la mia fantasia di bimbo felice
libera di spaziare sino all’ora della merenda
pane burro e marmellata con cioccolata in tazza
e poi la vita della grande villa dei nonni
la cameriera, la cuoca, il giardiniere
il mio rifugio nel bosco di bambù
impenetrabile anche alla mamma più arrabbiata
per qualche marachella malcelata
le aiuole fiorite di dalie multicolori
erano il regno dei giaggiuoli
magia delle ortensie che con il loro bosco
erano il castello delle fate
ma il mio regno lo trovavo
sulla montagnola dei cipressi
eremo delimitato dal sentiero
e dalle pietre di lago
dove le piccole pigne diventavan tesoro
sogno o realtà in questo mio momento di relax

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Madre

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