Non ha confini
né spazi
né padroni
solo tanti colori
e suoni cari alla memoria
il passato
rifugio del disperato
fatto a misura
così personale ed intimo
che vi si accede da soli
e come se n’è gelosi
assai rara è l’indiscrezione
un calendario
una lampada
una macchina da scrivere
un bicchiere vuoto
accanto ad una mano stanca