Dove andranno
quelle immagini
riportate alla memoria
da un vecchio film
come un lillipuziano
tra i giganti
rotolarsi tra i colori
di una tavolozza da pittore
abbandonata tra le ragnatele
sopra il baule da viaggio
fantasmi che muovono
candide tende
in assenza di vento
un sogno in bianco e nero
che rivive in policrome sequenze
prima il suono era lontano
poi sempre più vicino
mentre un altro giorno
cade inesorabilmente
nell’oblio
anche oggi
in mezzo a tanta confusione
ho sentito
ovunque intorno a me
quella figura
indispensabile come l’aria
che nutre il mio respiro
che io definisco ingenuamente
l’immancabile presenza
dell’amore mio