Vecchia soffitta di Arco
cosparsa di polvere come zucchero filato
sorridente come una nonna saggia
con quella piastrella malferma
e la cassapanca curiosa
custode di chissà cosa
dall’abbaino vestito di fine ragnatela
si domina il parco
e sul fondo la vecchia fontana
dove danzano tutte le notti
quei fantasmi di un tempo passato
la vecchia automobile a carbonella
l’accampamento dei tedeschi
ricordo di una mattina all’alba
tremolanti dallo spavento
sembra ancora di sentire il richiamo
di nonna Tina
il rumore di un nugolo di bambini
che discendono le scale
alla ricerca di una merenda golosa
nascosti dalla siepe d’alloro
nei silenzi di un mondo
dove anche la sabbia sembrava oro